Descrizione
Casalduni è un piccolo paese della provincia di Benevento, da cui dista ventidue chilometri, il punto più basso del territorio si trova a 127 m sul livello del mare, mentre il punto più alto si trova presso la “montagnola” a 676 m. sul livello del mare; si estende a sud-ovest e sud-est del "promontorio" Lucito che non raggiunge i 400 m di altezza. L'origine di Casalduni è incerta, al tempo dei Normanni esisteva ed era sotto feudo di Tommaso di Fenucchio, dipendente della omonima baronia di quello stesso Guglielmo di Rampano, che possedeva Ponte. Se ne trovano notizie, per la prima volta in una bolla di Papa Clemente VI. spedita ad Avignone e datata 1335, nella quale si determinano i confini del territorio di Benevento (Castrum Casaldonis). L'etimologia del nome rivela la sua natura di Casale, terra abitata senza troppa autonomia, appartenente a Chiese o a Monasteri e forse ancora ad alcuni dei Longobardi conquistatori, nel Casale il numero degli abitanti crebbe rapidamente e quando gli Angioini conquistarono il sud Italia, gli diedero il nome di Castrum, infatti sull’architrave dell’oratorio del castello si legge A.D.10 MCCCVIII. Prima del 1415 Casalduni apparteneva ai Conti Sabrano di Ariano e dopo altri feudatari passò ai Carafa di Maddaloni ma poi fu concesso in dote da Diomede a sua figlia Maria quando sposò nel 1420 Pietro Caracciolo. Nel 1502 Casalduni con il suo Castello tornò ai Carafa. Nel 1538 questa terra fu venduta ai Sarriano e Filippo III diede il titolo di conte di Casalduni a Fabrizio Sarrianno il 3 Aprile 1602. Un terremoto distrusse Casalduni nel l688, dalla distruzione si salvarono il castello e le chiese di san Rocco e Santa Maria della Consolazione. Per le vicende del 1861 questa terra ebbe molto a soffrire, il 14 agosto 1861, fu saccheggiata e messa a fuoco. Infatti i fautori del caduto regime borbonico spingevano le popolazioni del luogo alla rivolta che scoppiò a Pontelandolfo, il comune più vicino. Qui un drappello di soldati piemontesi, comandati dal luogotenente Cesare Augusto Bracci, trovò rifugio nel castello ma, una volta uscito per mettersi al sicuro, fu massacrato nei pressi di Casalduni tra torture e sevizie. Il Generale Cialdini allora ordinò la completa distruzione sia di Casalduni che di Pontelandolfo. I due comuni furono depredati persino degli arredi sacri e infine incendiati. Il suo castello che è tuttora il “fiore all'occhiello” del paese fu abitato dalla famiglia dei Sarriano fino al 1850, quando poi fu venduto a Ferdinando e Vittorio Cocucci, rimase di proprietà dei Cocucci fino al 1974, anno in cui il castello fu venduto a Giuseppe De Michele e dalla cui famiglia il Comune lo acquistò il 19 agosto 1988. Nel 1996 esso è stato completamente ristrutturato riacquistando la sua bellezza originaria,· per cui si erge maestoso, come una volta, quasi a voler ancora proteggere il popolo di Casalduni. Il paese è attraversato dal fiume Alente, un affluente del Calore, che divide il castello e la contrada Terravecchia dal resto del borgo, costruito a ridosso della parte antica, di cui rimangono alcune case, che si affacciano sugli stretti vicoli pavimentati in lastricati di pietra locale. Nel paese, ci sono tre piazze. La principale è certamente piazza Municipio, che prende il nome proprio dal palazzo comunale ubicato nella parte ovest., poi c’è piazza Fontana che porta il nome dell’antica “Fontana Vecchia” ove i Casaldunesi trovavano ristoro e infine Piazza largo Croce a ridosso del parco giochi, attrazione dei bambini. Il culto Mariano ben radicato nella popolazione Casaldunese vede in primis la Chiesa madre dedicata all’Assunta essa fu ricostruita nel 1725, in quanto a seguito del terremoto del 1688 venne completamente distrutta la vecchia Chiesa che sorgeva a ridosso del fiume Alente e che poi fu ricostruita nella “Terra nuova”, nella quale vi è un altare dedicato alla· Madonna del Carmelo, con grandiosa festa annuale il 16 luglio; note degne di ammirazione sono le cappelle di S. Maria della Consolazione in C/da Santa Maria, del SS. Rosario, e la cappella di S. Rocco presso il Castello Ducale, altre devozioni sono la festa del Santo Patrono Sant’Antonio di Padova, 13 giugno, Madonna del Carmelo 16 Luglio , e Santa Rita da Cascia 22 Maggio.